Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 21 marzo 2012

Disordine razionale

..... magari????
Il disordine difficilmente è razionale o se qualcosa è razionale non dovrebbe essere disordinata. Potrei giocare con i significati e le interpretazioni, ma io credo di essere un disordinato che razionalmente imposta il proprio disordine in modo che mi sappia dare risposte immediate al momento giusto: mi permetta cioè  di ritrovare sempre quello che mi serve. Lo ammetto la sfida tra me, mia moglie e i miei figli sulla capacità di mettere in disordine  la casa ci vede tutti sempre molto vicini alla vetta, ma dalla mia ho la qualità indiscussa di saper costruire, e quasi pianificare, il disordine in maniera, come dico nel titolo, razionale. Quindi nel tran tran quotidiano alla fine riesco sempre (quasi sempre...) a recuperare quello che apparentemente  si è perso o non è al suo posto, anche se alla fine sono convinto che
"l'essere al suo posto" è un concetto relativo.
I problemi però, e quindi le diatribe familiari, sorgono in due occasioni: quando mi assento per un paio di giorni per lavoro e quando  mia moglie è impadronita dalla "compulsione da ordine" (per fortuna fatto molto raro,  3 o 4 volte all'anno). Nel secondo caso ormai io e i bambini abbiamo capito qual'è il rimedio: quando la mamma subisce questo attacco incontrollato (e improvviso, senza sintomi che lo preannunciano) e si mette a riordinare tutta la casa accusandoci di essere "sempre più disordinati", noi reagiamo evitando qualsiasi contrattacco: autocontrollo, passività, calma Ghandiana e spiritualità zen. In poche parole zitti zitti ci assumiamo le nostre presunte responsabilità e cominciamo a riordinare con atteggiamento ossequioso. In questo modo rendiamo innocua la compulsione, ma soprattutto ne limitiamo l'effetto a pochi momenti (max un'oretta). Alla fine è come un temporale estivo.
Il primo caso, invece, è più complesso per la mia persona perchè quando sono via, nonostante cerchi sempre di prevenire dicendo a mia moglie dove sono le cose essenziali: il cibo, le merende dei bimbi, i ciucci di Filippo, i biberon, la crema per la dermatite, le chiavi del contatore se salta la corrente ecc., immancabilmente succede che qualcosa - quando serve -  non si trova! Solitamente quando sono impegnato  inizia a squillare il telefono, arrivano sms su urgenze improrogabili. Per fortuna riesco sempre a trovare qualche scusa e ad attivare il supporto a distanza, che di solito funziona.
Purtroppo il peggio arriva la mio rientro. Appena varco la soglia di casa sono assalito dalla "compulsione da disordine razionale": non mi interessa che la casa sia a posto (oggi appena rientrato ho trovato il monopattino di Bea parcheggiato sul divano - bianco per la cronaca -, ma queste cose non mi turbano), sono istintivamente condotto ad andare a controllare che l'essenziale sia al suo posto, quello che io ho assegnato. E se non è così  (e spesso non è così), inizia la mia stressante caccia: dove sono i ciucci di Filippo? Dove sono i biberon? Dov'è la crema per la dermatite? E' saltata la corrente, che non trovo le chiavi del contatore?
Mi ritrovo quindi a ricreare il famoso disordine razionale e quando tutto è tornato al proprio posto  riesco a tirare un sospiro di sollievo.
Che debba farmi visitare?




1 commento:

  1. ahahahahhaahah!!!! se tu ti devi far visitare allora a me chiamte immediatamente la neuro!!!! già sento le sirene! ;-P

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