Bea e Filippo

Bea e Filippo

sabato 17 marzo 2012

La sorpresa

Se c'è una cosa che mi piace molto dei bambini è il loro continuo sorprendesi di fronte al nuovo! La loro sorpresa è sincera, coinvolgente, per certi versi tenera perchè dice molto del loro conquistare a poco a poco quello che a noi adulti sembra scontato e che spesso non ci fa più nè caldo nè freddo.
Oggi è stata per in nostri figli una giornata ricca di sorprese: dopo molte insistenze li abbiamo portati all'acquario di Genova. Filippo in verità non vedeva l'ora di vedere gli ippopotami e Bea era impaziente di ammirare i delfini. E' andata buca per entrambi: ippopotami non pervenuti e delfini in "manutenzione". Ma la delusione è durata pochissimo. Ogni metro percorso tra vasche grandi e piccole è stata per loro una continua sorpresa. Gli squali, i pinguini, le tartarughe, i pesci colorati (Nemo in particolare), le ranocchie arancioni, le razze, le murene: decine di incontri per loro entusiasmanti.
E come i mei c'erano decine di bambini rapiti allo stesso modo! Una specie di spettacolo nello spettacolo.
Almeno per me è stato così: i loro sguardi emozionati, il loro coinvolgimento e il modo con cui continuamente trascinavano me e mia moglie ad osservare con loro perchè condividessimo quella sorpresa ha reso questa giornata davvero speciale. Grazie al loro sguardo anche per me è stata una giornata con cose nuove, con dettagli scoperti,  in altre occasioni neppure  notati.
Siamo tutti d'accordo nel riconoscere che ogni giorno che passa per i bambini significa scoprire qualcosa di nuovo, ma spesso non ci accorgiamo che in loro le cose nuove emozionano: non li lasciano per nulla indifferenti. Questo sentimento li spinge a continuare a cercare di scoprire, li spinge avanti con lo spirito di chi è libero dentro.
E'  proprio questo loro desiderio di scoprire il nuovo, questa sana libertà e la capacità di sorprendersi che rendono li rendono uno stimolo continuo anche per noi adulti. Sono convinto che una delle principali responsabilità di noi genitori sia proprio quella di inocoraggiare e sostenere tutto questo. Se, per pigrizia o stanchezza, se perchè poco interessati a quanto ci circonda o generalmente indifferenti a quanto avviene, preferiamo spegnere o anche solo intiepidire questo loro desiderio di nuovo, rischiamo di farli crescere più "poveri" e soprattutto meno capaci di amare il bello che li circonda.
Di contro se li sosteniamo in  tutto questo percorso  i nostri figli, non solo ne beneficeranno, ma sapranno pure - a loro modo -  risvegliarci un po', trasmettendoci desideri nuovi e il gusto di ulteriori scoperte. E se ricominciassimo a sorprenderci un po' di più anche noi sarebbe il massimo!

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