Bea e Filippo

Bea e Filippo

lunedì 23 aprile 2012

"Rivoluzione silenziosa"?

I "Padri e la cura familiare" (http://genitoricrescono.com/i-padri-e-la-cura-familiare/) un interessante articolo proposto nel sito Genitori Crescono. Finalmente si affronta, a mio avviso, il tema in oggetto con uno sguardo diverso: non più con un occhio al passato o con la tendenza di affermare le differenze o i limite di una parte in casusa (spesso il padre), ma col desiderio di registrare quanto sta avvendendo per porlo sul tavolo. il tavolo di una riflessione serena su scenari che possono aprire a dibattiti diversi e magari più interessanti.
A mio avviso è in atto da tempo una specie di “rivoluzione silenziosa” . Purtroppo molti dibattiti o interventi ancor oggi sottolineano ancora (forse perchè fa più share)  la distanza nelle “cose di casa” (compresa la relazione con i figli) tra il marito e la moglie senza, invece, di cercare di evidenziare ciò che sta succedendo. E quello che sta succedendo, a mio avviso, è ben detto nell’articolo sopra linkato. In questa rivoluzione non ci sono né vincitori né vinti: ci sono coppie che serenamente affrontano un cammino con la coscienza che lo devono fare insieme attraverso una compartecipazione di quanto necessita fare vissuta, non dico al 100% in modo naturale, ma in modo certamente più spontaneo. Questo vale per quanto è necessario fare in casa e per la modalità di “gestione dei figli”. Non ci sono mammi (termine orribile) né ci sono madri “assenti” o più “maschili” (non so che termini usare). Ci sono sia madri che padri che pian piano si stanno trasferendo spazi di presenza, senza per questo ridurre o elevare la propria identità. Magari ci sono padri meno autoritari e madri più affaticate da una vita che a volte rimane a “doppio incarico”; magari ci sono padri che con fatica sanno essere comunque autorevoli e stanno cercando di trasformare la propria disponibilità in abilità (mi sento tra questi), nonostante l’assenza di maestri; magari ci sono madri che si buttano talmente tanto nel lavoro da dimenticarsi che il loro essere madre non è sostituibile… e così via. La società cambia e si evolvono le dinamiche relazionali e di ricentrano le identità, ma la società rimane imperfetta e questo implica cammini faticosi. Mi auguro solo che si inizi a spostare il dibattito, su quello che è in essere oggi e non su quello che era, anche solo in un recente passato, lo scenario in vigore.

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