Bea e Filippo

Bea e Filippo

domenica 15 aprile 2012

Voglia di autonomia!

I bimbi questa mattina, ad un certo punto,  hanno deciso di chiudersi in cameretta, da soli: “Papà, mamma possiamo giocare da soli?”. “Va bene – dopo rapido consulto visivo e “approvativo”  con mia moglie -  ma le condizioni sono:  che non distruggiate nulla e che al primo litigio con pianto noi entriamo!”. “Va bene, va bene, saremo bravissimi” replica Beatrice la “caposquadra”. “Saremo bravissimi” le fa  da eco Filippo.  In camera da soli…. In fondo una banale richiesta e una semplice concessione può già far pensare, ma scacciamo ogni ipotesi di preoccupazione.  Partendo dalla filosofia che debbono avere i loro spazi decidiamo quindi di lasciarli fare, pronti ad intervenire al primo pianto. Scommettiamo pure sul risultato: per mia moglie non reggono più di dieci  minuti, io dando (dopo aver consultato furbescamente la quota Snai) più punto su venti: chi perde cucina per il pranzo! Affare fatto.
Invece i minuti passano, dieci, venti, si arriva a mezz’ora e a parte qualche rumorino sospetto, ma non preoccupante, e qualche scontato micro scontro verbale, sembra tutto nella norma. Il primo dato è che mi tocca cucinare perché a scommessa pari si fa secondo consuetudine, vabbè. Il secondo è che stanno reggendo sorprendentemente oltre le attese. Con mia moglie ci gustiamo il momento di pace senza troppi pensieri. Dopo un ora, per non apparire genitori disinteressati,  bussiamo alla porta e loro rispondono in coro: “Non entrate, non è ancora ora di aprire, vogliamo stare da soli!”… Dopo quasi un’ora e mezza decidiamo di fare irruzione. Concordiamo comunque di non giudicare male l’eventuale disordine o di manifestare istintivamente disappunto nel caso ci sia qualcosa di irrimediabilmente rovinato: questo loro desiderio di autonomia va sostenuto. Ma mentre siamo ancora intenti a “stendere il piano di attacco” ecco improvviso il loro grido: “Mamma, papà veniteeee!!!” Con un po’ di timore e tremore apriamo la porta della stanza. La scena  che si presenta ai nostri occhi è apocalittica e bellissima allo stesso tempo. Vestiti e giocattoli ovunque, ma la  SORPRESA è che, sorridenti e orgogliosi, ci stanno mostrando in bella posa  uno spettacolo: entrambi  bimbi sono vestiti (nel senso che si sono tolti il pigiama e si stanno presentando a noi in abiti civili)! Si sono vestiti da soli  con Bea che ha  aiutato Filippo. Hanno scelto i vestiti (probabilmente selezionandoli accuratamente tra tutti quelli che poi distrattamente hanno lasciato sul pavimento) e si sono presentati a noi con un mega sorriso già belli pronti e sistemati. Rimaniamo di fatto senza parole, la loro posa  e il loro sguardo compiaciuto quasi quasi ci commuove… Vestirli spesso è un’impresa ed ora lo hanno fatto da soli! E sono consapevoli di averci dimostrato qualcosa che a noi genitori sta provocando un enorme piacere. Le condizioni pietose della cameretta passano immediatamente in secondo piano, in coro ci viene spontaneo un “Bravissimi!!!”, e la loro risposta è “Abbiamo fatto tutto da soli, siamo stati bravi vero?”!
Non siamo soliti enfatizzare piccole cose, ma questa scena ci ha davvero sorpresi. Da una parte forse stanno cominciando a giocare insieme in modo non necessariamente conflittuale e dall’altra hanno fatto con consapevolezza qualcosa che ai loro occhi è davvero importante… e se lo è per loro perché non lo deve essere anche per noi?




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