Bea e Filippo

Bea e Filippo

venerdì 22 novembre 2013

Bea a scuola. Un primo assaggio

Sono passati più di due mesi da quando Beatrice ha iniziato la scuola. Con lei di fatto l'abbiamo ricominciata anche noi genitori. Un figlio che inizia la scuola vede aprirsi per sé un mondo nuovo, ma sono tante anche  le novità che toccano la famiglia. Agende da riaggiornare, avvisi da memorizzare, appuntamenti quotidiani col diario, con l'astuccio. I compiti, i primi giudizi. La merenda da non dimenticare... I giorni di ginnastica. 
Una piccola rivoluzione, lo ammetto, non tanto nel menage generale, ma in quello quotidiano. Sempre all'erta.

Parto dalla novità più importante: il colloquio con le maestre. Il primo. Mia moglie purtroppo non ce la poteva fare. Eccomi allora puntuale. Ci sono arrivato senza pensieri e in quei pochi minuti d'attesa me ne sono sorti un sacco. Chissà come va Bea? Sarà attenta, educata, socievole? Ascolterà le maestre? grosse apprensioni no, ma in fondo parleranno di mia figlia. 
Entro. Mi accolgono con un sorriso. Tutto ok. La faccio breve. La partenza è stata molto buona... che continui così. Esco soddisfatto, i dubbi sono fugati. Sono contento per Bea. Si merita di sentirsi riferire da me i complimenti sul percorso fatto, anche perchè non sempre io e mia moglie siamo di manica larghissima. E' giusto. Come va da sé la raccomandazione a  non abbassare la guardia. In fondo l'autostima si rafforza col riconoscimento dell'impegno profuso e dei risultati. Giusto?

Poi c'è la cartella. Sì quella rossonera, che guardo sempre con un certo disappunto. E' la cifra simbolica di un'attenzione quotidiana. Il controllo puntuale della cartella è necessario. Si parte sempre dal diario: per eventuali compiti, avvisi, segnalazioni. A cascata si prosegue con i quaderni per verificare il percorso fatto ( l'occhio cade sulle faccine sorridenti o i giudizi espliciti... e si va dal "Colora meglio" al "Brava" o "Hai fatto un lavoro eccellente"). A onor del vero Beatrice non segnala nè l'uno nè l'altro. Non va dalle stelle alle stalle. Forse c'è ancora un po' di sana inconsapevolezza rispetto al valore generico del giudizio. Ma va bene così.
Ma la cartella non ha solo una funzione di contenitore didattico. E' spesso foriera di residui della vita a scuola dei bambini: reperti di oggetti di compagni. Disegni vari. Residui di merende condivise. La bonifica si rende ogni giorno urgente.

Capitolo a parte merita l'astuccio. Deve contenere matite per scrivere, quelle colorate, gomma, temperino, righello, forbici e colla. Nei primi due mesi sono spariti: 3 temperini, 4 colle, 3 gomme, 2 forbici e il righello... quest'ultimo non ancora rimpiazzato. Ammetto di aver colpevolmente sottostimato l'onere economico del continuo approvvigionamento dell'astuccio. Potessi almeno detrarre sti costi dalla paghetta di Bea!
Per non parlare del costante controllo della punta delle matite. Sotto a temperare... ma se li mangiano i colori?

Infine ciò che veramente cambia i ritmi di una famiglia sono i compiti. Per ora sono concentrati solo al fine settimana. Per ragioni di progressi didattici sono il classico "colorare". Anche se ultimamente s'è aggiunto qualche esercizio. I compiti comunque necessitano anzitutto tempo. Colorare è una pratica semplice (forse) per un adulto. A sei anni no. Più è piccolo il disegno da colorare più tempo è necessario. Dopo un po' Bea si rompe. La mamma pure. (per scelta tecnica io entrerà in gioco col latino...). Un tira e molla che dura ore.
Voglia: un minimo di afflato al senso del dovere. Quello c'è e non c'è. "Bea i compiti!" "Posso farli dopo?". E via coi ritornelli. Bea, comunque, li vuole fare da sola. Ma Filippo la "vuole guardare": altro inghippo non sempre semplice da dirimere.
I compiti, e lo dice uno che ritiene giusto assegnarli, vanno incastrati nelle attività di famiglia. Bisogna calcolarne il tempo, ritagliarne spazi e momenti. Ritmi non certo sconvolti, ma rivisti. E siamo all'inizio.

Un primo assaggio della scuola. Almeno non è indigesto!
Alla prossima!






5 commenti:

  1. idem con patate...e qualche volta salta pure qualche week.end....a noi a volte capitano anche i compiti durante la settimana :( ....e qui hanno cominciato già con i dettati :O

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  2. che bello questo assaggio!!
    Sulle matite da temperare ed il restante materiale da astuccio che sparisce nel nulla, posso informarti che mio fratello riferisce accade lo stesso con la mia nipotina, anche lei in prima elementare...e hanno già deciso che nella letterina a Babbo Natale sarà compreso uno stock di matite colorate & co.

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  3. Anche noi uguale uguale ma X 2.
    Dalla terza, oltre ai compiti ci sono le lezioni da studiare ( povere le mie orecchie!! ).
    La cosa di cui non mi capacito e la quantità di colla che viene usata, sciupata, spalmata....figurati che le maestre hanno proposto di partecipare ad un concorso della UHU. Premio: mega fornitura di tubetti!!!

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    1. ... non oso immaginare l'irruzione di Filippo a scuola...

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