Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 18 giugno 2014

Ragioni all'orrore?

In questi giorni non riesco proprio a scacciare il pensiero. Non ce la faccio, è più forte di me. Ma come cavolo fa un giovane papà e  marito a massacrare la propria famiglia. In quel modo, che non riesco neppure a descrivere. La moglie: due bambini piccoli. Spazzati via nella follia più assoluta.
Francesco Uccello nel suo Blog Motelospiegoapapa, ieri ha scritto un articolo molto vero. Diretto! Azzeccato dal titolo in giù: Un papà con una vita normale non ammazza!.
Non è possibile che ciò avvenga nel regno della presunta normalità.  Non solo non ha un senso apparente, ma non si riescono a trovare spiegazioni, logiche, aggettivi appropriati. Nulla che giustifichi un gesto simile! Nulla che avvicini un gesto del genere alla tanto normalità decantata nelle cronache accessorie. Francesco chiude il suo pezzo "In una vita normale, quello è un papà anormale!". Non può che essere così. Anche.

Questa mattina una mia collega mi ha detto che i suoi figli (5 e 7 anni) hanno visto con la nonna il telegiornale e sono rimasti impressionati dalla notizia in oggetto e le hanno chiesto: "Perché esistono adulti, e anche dei papà capaci di fare male così ai bambini piccoli?". "Tu che avresti risposto?". Mi ha chiesto a bruciapelo.
... ho passato. "Non lo so, fammici pensare!".

Ci sto pensando da giorni in verità e ammetto che di risposte non riesco proprio a darmene. Forse perchè non ce ne sono. Almeno all'apparenza. Se non il ritenere che un padre che uccide i propri figli (in quel modo) sia letteralmente impazzito! 
Ma qui gli interrogativi si allargano: perché un adulto fa del male ai piccoli? Vale per chi ha ucciso Yara, per i pedofili, per chi nel vendicarsi dello sgarro di un adulto ne uccide il figlio, o il nipote... 
Ma dove sta la normalità o la a-normalità in tutto questo?

Credo che si debba purtroppo riconoscere che l'uomo può essere cattivo, può commettere crimini inspiegabili. E fa queste cose non perché pazzo. Ma perché lo sceglie, anche se la cosa sembra assurda!
Sì, esistono uomini capaci di tutto questo. E' il volto di un'anormalità drammatica.
L'unica via è riconoscere questa possibilità, grazie a Dio non così frequente, e fare di tutto per combatterla. Lo si fa affermando l'opposto fin da subito: la bontà, la tenerezza, le lacrime della commozione. La disponibilità, l'accoglienza, il saper perdere, il sapersi accettare per quello che si è. L'altruismo. Il riconoscere che l'autoreferenzialità e l'egocentrismo non sono un bene. Il rispetto della libertà. La gratuità nelle relazioni. l'amicizia come cifra del convivere. E molto ancora...

In fondo con una concezione "sacra" dell'amore (se si parla della famiglia): che non è infatuazione, attaccamento morboso, ma un vero prendersi cura dell'altro. Scegli chi entra nella tua vita perché quella vita la si condivida fino in fondo. E fai di tutto perché le condizioni rimangano vive e vere, e ne garantiscano bellezza, vivibilità, serenità, condivisione, complicità, cura ecc. Dove l'io si confonde con il noi e non per questo lo annienta, ma lo esalta! Amore che ama riti, che le cose si ripetano perché le vuole migliorare. Che non fugge ma affronta, che non lascia "capitare" ma decide: anche con i no a ciò che apparentemente è meglio (fino a quando?)! Amore che è speranza. E' futuro. Ogni tanto si deve ritornare a parlare di questo: perché ci appartiene.

E fuori dalla famiglia? Basta ridare valore al rispetto dell'altro. Facciamo almeno il minimo. Mica siamo tutti santi. Senza mercificare ogni cosa: soprattutto le persone. Bambini inclusi. Questa non è libertà. E' semplicemente disgregazione sociale, che giustifica tutto o al limite riduce ogni degenerazione alla pazzia! pazzia un cavolo! ... e neppure il peccato originale qui non centra una mazza!

"Perchè esistono adulti che fanno del male ai bambini?". Perché scelgono il male o di non voler bene. Non so se non lo capiscano o meno. Non mi interessa! Sono cattivi. Assassini. Ingiustificabili. Da punire perché rovinano il mondo.
Un mondo, noi compresi, che a questo si deve ribellare!



6 commenti:

  1. sono perfettamente d'accordo. troppo facile bollare con la parola "pazzia" una responsabilità ben precisa e gravissima. e finchè i giornali continueranno a ricamare le storie di questi uomini, a scavare nella loro "normalità", a descriverli come "delle brave persone" in preda a un "raptus", alla gelosia, addirittura a volte dicono che l'ha uccisa "perchè la amava troppo" (in questo caso amava una collega, ma la sostanza non cambia, è pur sempre un uomo spinto dalla "passione", no?), questa cultura della giustificazione dei femminicidi non cambierà mai... ma non si vergognano? sappiamo tutti i particolari delle vite, delle pagine facebook, di questi carnefici, delle loro vittime non interessa niente a nessuno.

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    1. E' semplice affidare al concetto di "pazzia" la giustificazione di tutto...

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  2. Non sai quanto io condivida i tuoi pensieri, soprattutto quelle sull'amore nella coppia. Davvero non ci sono parole su quanto è successo a Motta Visconti. Volevo scriverne anch'io, ma non ce la faccio. E' troppo tremendo. Così come Yara e il pazzo che ha accoltellato il gestore dell'autolavaggio a Cinisello. Mamma mia. Possiamo solo sforzarci di essere un esempio positivo per i nostri figli (nel nostro piccolo e pur con tutti i nostri limiti) perché a sentire quello che succede in giro viene la pelle d'oca.

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    1. Certi fatti turbano e sono davvero un brutto segnale... il nostro modo di ribellarci può essere quello di lottare nell'agire al contrario! Affermando quello per cui vale la pena vivere...

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  3. Purtroppo temo che contro queste persone non si possa nulla...è talmente impossibile anche solo concepire delle atrocità simili che si deve essere persone totalmente anafettive, insensibili, incapaci di qualunque forma di empatia...non so come altro descriverle.
    Non riesco a trovare il perchè, riesco solo a rimuginarci continuamente.
    Spiegare un tale livello di cattiveria e mancanza di pietà è ...come si fa?

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  4. Vedo che pubblichi solo i commenti positivi e censuri le critiche... complimenti per l'onestà intellettuale.

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