Bea e Filippo

Bea e Filippo

mercoledì 24 settembre 2014

Redi-Vivo

Ieri sera mi chiama un'amica valtellinese che non vedo da tempo.
"Ciao! Ma è successo qualcosa? Tutto bene a casa tua?"
"Sì, tutto ok? ... ma come mai me lo chiedi?"
"Sai è da un po' che non scrivi sul blog è temevo fosse capitato qualcosa..., meglio così!"
Poi la telefonata si è sciolta con aggiornamenti vari di carattere familiare.

In effetti è vero. E' da un po' che non scrivo. Per la verità scrivo pure: inizio, abbozzo post. Mi appunto idee e argomenti, ma poi tutto rimane in fieri, in attesa di prendere vita.
E' stato un periodo così: molto pieno, con pochi spazi liberi. E quando si creavano li ho usati in modo diverso: a volte semplicemente per cazzeggiare.

Mi ha fatto pure riflettere la telefonata: il blog è pure un semplice mezzo per "rimanere in contatto"... non ci avevo mai pensato. 

Lo so: le regole di un blog ben fatto impongono costanza e aggiornamenti puntuali.
Deduco che questo non rientrerà mai nei blog ben fatti. Purtroppo non si auto aggiorna e ha bisogno che il titolare esca dal suo letargo per animarlo come meriterebbe.

Non è ben fatto, ma neppure in agonia. E' semplicemente assopito nell'attesa di tempi un po' più vivaci. E torneranno perchè, al di là di tutto, chi lo scrive ne ha ancora molta voglia.

Detto questo confermo di star bene e di essere vivo e vegeto!
Pure il resto della famiglia non se la cava male!

A presto!


martedì 2 settembre 2014

"... quando sono più grande"

"Papà, quando sono un po' più grande... magari il prossimo anno, se tu sei ancora vivo mi porti con te per funghi?"
"Certo Filippo, spero proprio di essere vivo e di portarti per funghi... ma se non fossi vivo tu che faresti?"
"Ti direi ogni giorno una preghierina. Dopo l'asilo però. E poi quando sarò più grande dopo la scuola".

E' da un po' di tempo che Filippo me la mena con sto "se sei ancora vivo". Non mi tocco manco più, anzi spero che ogni suo augurio mi allunghi la vita. Almeno un poco. Spero almeno di rompere la tradizione familiare del 57 (età in cui ci hanno lasciato mio nonno e mio padre). Meglio non pensarci.

Ma che pensieri mi vengono dopo le vacanze? Che mi succede? Perché tra le tantissime esperienze vissute in questi mesi mi torna alla mente quella frase di Filippo?

Forse perché Filippo mi costringe a guardare avanti. E con lui Beatrice.
Per loro la vita è il futuro: quello che dovranno fare, quello che sperano di vivere. Le esperienze che si immaginano con noi genitori, con gli amici. Non ricordi, ma speranze. 
In questo futuro si augurano che ci possa essere pure io (mica è scontato): il "mi porti" almeno mi rassicura sul desiderio di volermi accanto. 

Le vacanze non esistono già più: c'è semplicemente il domani da costruire. Per Beatrice è la seconda elementare, per Filippo è il poter ricominciare l'asilo ed essere finalmente un "grande". E rivedere gli amici. 
Di seguito poi tutto il resto. "Facciamo questo, ci porterete a vedere quello, possiamo ....". Un susseguirsi di progetti, semplici e grandi allo stesso tempo.
"Filippo, quest'anno ti riporto a vedere l'Inter allo stadio...". "Ancooora???" la sua risposta mi ha fatto capire che ha altri interessi. Vabbè ci ho provato.

Comunque apprezzo molto la loro voglia. Mi tiene sul pezzo. 
L'essere "più grande" dei mie figli è una sfida. A non inibire desideri. A cogliere le possibilità con la  prospettiva che meritano: quella di generare scoperte nuove. Di aprire orizzonti. Di preparare Bea e Filippo ad affrontare tutto senza subire nulla.

I bambini non concedono tempi morti. Hanno innato l''istinto del proseguire.
Mi rendo conto che alla fine è un mio dovere non fermarli, anzi, aiutarli a compiere ogni passo (fino a quanto sentiranno il bisogno della mia presenza...) nel miglior modo possibile e con tutta la serenità del mondo. 

So che non sarà semplice. Perché vanno incastrate un sacco di cose: loro desideri e nostre possibilità. Le loro  voglie con le opportunità. Tempi, energie, possibilità, limiti e necessità diverse. Un mix da armonizzare per evitare conflitti. 
Conta pure il contesto che oggi non è foriero di belle prospettive. Per fortuna sono ancora piccoli e avvertono meno la pesantezza di un clima generale poco sereno.

In più anche noi genitori non è che ci annulliamo. Cari Bea e Filippo dovrete tener conto che esistiamo pure noi. I nostri ritmi possono essere diversi: Come le nostre esigenze o preferenze. 
Ma so che bene o male ci si metterà d'accordo.

"Papà, dove andiamo in vacanza la prossima estate?"
"Cari bambini, non lo so, dipende se sono ancora vivo!"





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